La storia
La Valverde è una corte rurale costituita da un insieme di edifici organizzati in un sistema a corte e strettamente legati alla produzione agricola. Il nucleo più antico risale ai primi anni del ‘500 quando era appena iniziato il trasferimento degli interessi delle grandi famiglie mercantili veneziane verso la terraferma, con lo sviluppo di una nuova e importante economia agraria. La villa padronale, che costituisce il nucleo più antico delle corte ed è ancora abitata dai proprietari, conserva intatta la sua bellezza originale con i grandi camini in pietra, i soffitti a cassettoni dipinti e i fregi della scuola di J. Ligozzi.
Continuità architettonica e compositiva caratterizzano tutti gli edifici che si affacciano sulla corte, unendo insieme “bellezza” e “utilità”. Anche le costruzioni meno rappresentative hanno dettagli decorativi molto curati. Lo testimonia il piccolo oratorio dedicato a San Carlo, un semplice ma elegante edificio seicentesco con un altare di marmi policromi.
Tutto il complesso, comprese le abitazioni dei lavorenti e gli spazi per le attività produttive, come la tinazzara, la cantina storica, e la cappella, sono stati oggetto di un importante restauro che venne iniziato nei primi anni ’60 e che prosegue tutt’ora.
Il cortile, un tempo occupato dall’assolata aia in mattoni, è oggi un giardino ricco di piante e profumi.
La villa è visitabile solo su prenotazione tel +39 045 526499.
Il bosco
L’attività agricola, attraverso ampliamenti succedutisi nel tempo, era continuata sino al secondo dopoguerra, quando l’intenso sviluppo edilizio delle aree limitrofe modificò profondamente il paesaggio circostante e di conseguenza le attività stesse.
Nel 2001, sui pochi ettari di terra rimasti attorno alla villa, si è deciso di piantare un bosco il cui obiettivo è stato quello di creare un polmone verde che valorizzasse il nucleo della corte e lo proteggesse dall’espansione urbana della città.
Si tratta di un progetto di paesaggio che, pur conservando il carattere agricolo del luogo, ne ha modificato il tipo l’uso, dando nuova vitalità a un’area che era rimasta incerta tra una destinazione agricola e la partecipazione all’espansione della città.
L’intervento di forestazione è stato un modo diverso di coltivare il terreno, stanco dopo molti anni di produzione cerealicola, e un’opera di riqualificazione ambientale che ha anche rigenerato il terreno in profondità.
Oggi è un bosco di quasi 6 ettari che ospita attività per bambini e adulti, realizzato con i fondi del PSR regionale. Tutte le piante sono essenze a foglie caduche del nostro territorio.